Fascite Plantare
La fasciopatia plantare, conosciuta anche come fascite plantare, è il risultato di uno stato degenerativo delle fibre collagene della fascia plantare, tessuto fibroso che si trova sotto la pianta del piede, al di sotto della cute, e che nasce dal calcagno e si ancora alla base della parte anteriore del piede.
E’ una problematica che coinvolge il 7 % della popolazione generale, riguarda circa il 10% di tutte le patologie del piede e l’8% degli infortuni nella corsa. È associata ad una diminuzione della qualità di vita che include isolamento sociale, una bassa percezione dello stato di salute e ridotte capacità funzionali. Solitamente affligge le persone di mezza età e gli anziani sedentari ma può presentarsi anche nei runner.
I sintomi clinici sono:
- dolore sotto al calcagno, che può espandersi fino alla base delle dita del piede.
- rigidità mattutina (dolore alla base del piede ai primi passi);
- dolore che peggiora all’inizio delle attività sportive e che si riduce nel corso delle attività per poi peggiorare, nuovamente, al termine delle attività stesse.
Il paziente che si presenta dal fisioterapista potrebbe avere dei fattori di rischio predisponenti che sono:
- limitazione del ROM in dorsiflessione di caviglia (portare la punta del piede verso l’alto).
- essere sovrappeso.
- corsa in strada in runners con retropiede varo.
- attività lavorativa che richiedono di stare spesso in piedi
- sovraccarico muscolare dovuto all’attivià sportiva.
- riduzione di forza dei muscoli intrinseci del piede.
Il fisioterapista specializzato in problematiche muscoloscheletriche sarà in grado di determinare se si tratta di fascite plantare attraverso:
- la palpazione di zone specifiche del calcagno che, evocheranno il dolore del paziente che potrà essere localizzato nella zona di pressione o irradiato anche alla parte laterale del piede o lungo tutta la pianta fino alle dita;
- windlass test: una manovra molto specifica per la fascite plantare che consiste in movimenti dell’alluce sia con il paziente seduto che con il paziente in piedi.
I rimedi e le cure principali sono l’utilizzo di un bendaggio funzionale detto Low dye taping, lo Stretching quotidiano della fascia plantare (10 rip di 10 sec x 3 serie al giorno), che risulta più efficace delle onde d’urto nel ridurre il dolore in acuto e, infine, l’esercizio terapeutico. Il fisioterapista esperto consiglierà esercizi di rinforzo per i muscoli che controllano la pronazione e attenuano le forze durante le attività di carico.
Per quanto riguarda la prognosi, gli studi mostrano come il decorso clinico della fasciopatia plantare sia positivo, con l’80% dei pazienti che ha una completa risoluzione dei sintomi entro 12 mesi.
In caso di dubbi, sintomatologia persistente o sintomi riconducibili ad altre patologie, possono essere prescritte radiografie (RX), risonanza magnetica o ecografia per approfondire il quadro clinico del paziente che potrebbe non avere una fascite plantare.
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