Magnetoterapia: cos’è e come funziona
La magnetoterapia è una terapia fisica sempre più utilizzata in fisioterapia, inizialmente è stata utilizzata come trattamento per favorire la rigenerazione del tessuto osseo finché, nel corso degli anni, sono stati dimostrati i potenti effetti rigenerativi della magnetoterapia, dovuti ai cambiamenti fisiologici che provoca nell’organismo umano.
La magnetoterapia sfrutta i benefici dei campi magnetici a scopo curativo e riabilitativo. Questa terapia fisica si serve di un apparecchio costituito da uno o più solenoidi, all’interno del quale si genera un campo elettromagnetico di frequenza variabile.
Le onde generate dalla magnetoterapia sono del tipo non-ionizzanti e non invasive, questo significa che non presentano rischi biologici per il paziente e per il fisioterapista o osteopata che applica la terapia dato che non vengono assorbite dagli organi o dai tessuti.

I più moderni apparecchi per la magnetoterapia sono piccoli e potenti e possono essere utilizzati comodamente a casa. Il nostro studio di Legnano consente la possibilità di noleggio in modo da poterne sfruttare appieno le potenzialità ed ottenere il massimo beneficio utilizzando il macchinario anche più volte al giorno. Il fisioterapista spiegherà al paziente come applicarla: è sufficiente applicare la fascia con i solenoidi sulla zona da trattare e attivare il macchinario selezionando il programma corretto.
Il fisioterapista utilizza la magnetoterapia con campi magnetici di bassa frequenza ed alta intensità perché offrono un arsenale terapeutico utile in molte malattie del sistema nervoso, circolatorio, locomotorio e anche in patologie della pelle. I loro effetti rigenerativi legati all’alto tasso di penetrazione nel corpo umano rendono il magnetismo terapeutico un trattamento che, oltre ad essere facile da applicare, ci aiuta efficacemente di fronte ai processi infiammatori e alle molteplici patologie che si presentano accompagnate da dolore locale.
Magnetoterapia: effetti fisiologici
I campi magnetici generano potenti cambiamenti biochimici utili in fisioterapia:
- movimento indotto di sostanze ionizzate in soluzione: sia che questi ioni si trovino nel sangue, nel plasma o nei vari tessuti del nostro corpo, l’effetto a distanza della magnetoterapia permette di provocare questi cambiamenti in profondità.
- azione sugli osteoblasti: cioè le cellule generatrici delle ossa, mediante piezoelettricità, favorendo una rigenerazione accelerata del tessuto osseo.
- aumento della solubilità delle sostanze: facilitando così l’effetto trofico, i tessuti elimineranno le sostanze tossiche più velocemente e si nutriranno e ossigeneranno in modo più efficace.
- aumento indotto del metabolismo nell’area di applicazione, e azione equilibrante sul potenziale della membrana cellulare, normalizzando l’azione della pompa sodio-potassio.
Magnetoterapia: trattamento e numero di sedute
Il fisioterapista che applica la magnetoterapia utilizzerà basse frequenze, da 1 a 25 Hz, nelle patologie acute, mentre intorno ai 50 Hz è la frequenza scelta in svariate patologie croniche e, a partire dai 50 Hz, sono frequenze solitamente utilizzate con programmi che combinano più frequenze per un trattamento che raggiunge contemporaneamente diversi tessuti bersaglio. In ogni caso, sia l’intensità, che la frequenza e la durata del trattamento devono essere direttamente correlate ai sintomi presentati dalla patologia e dalla storia personale del paziente.
Le sessioni di trattamento da svolgere, all’interno di un percorso di fisioterapia, durano periodi compresi tra 20 e 30 giorni passati i quali viene verificata l’evoluzione della patologia e se si valuta se continuare con la procedura stabilita o se i parametri di terapia devono venire modificati. I trattamenti sono solitamente giornalieri e possono essere eseguiti anche più di una volta al giorno. La magnetoterapia è una terapia che richiede tempi di trattamento medio-lunghi e molta costanza da parte del paziente, nonostante alcuni pazienti possano percepire i primi benefici già dopo una decina di giorni.
Patologie curate e controindicazioni
Durante l’anamnesi il fisioterapista andrà a ricercare alcune condizioni del paziente che sono controindicate all’applicazione della magnetoterapia. Se si hanno un pacemaker o altri dispositivi, le onde elettromagnetiche potrebbero interferire con il loro funzionamento. Stesso discorso se si hanno protesi di metallo. In gravidanza o allattamento non è consigliato sottoporsi a magnetoterapia.
Le condizioni patologiche in cui il fisioterapista applica, durante il percorso di fisioterapia, la magnetoterapia sono:
- artrite, artropatie, artrosi, artrosi cervicale, artrosi del ginocchio e artrosi della spalla;
- Atrofie muscolari;
- borsite;
- cervicalgia;
- colpi di frusta;
- contratture;
- contusioni;
- coxartrosi;
- cuffie dei rotatori;
- distorsioni;
- dolore alla schiena e dolori articolari;
- dolore alla schiena e dolori articolari;
- epicondilite;
- epitrocleite;
- frattura del polso, dello scafoide, dell’avambraccio, del bacino, della clavicola e del collo del femore;
- lombalgia;
- lussazioni;
- miosite;
- osteoporosi;
- periartrite;
- ritardi di consolidazione;
- sciatalgia;
- strappi;
- sublussazioni di arti inferiori e superiori;
- tendiniti;
- torcicollo.