FISIOTERAPIA – OSTEOPATIA

Dott. Nicolò Colombo

Cuffia dei rotatori: Riparazione chirurgica e Riabilitazione, Fisioterapia o Osteopatia Legnano, Move Therapy

Cuffia dei rotatori: Riparazione chirurgica e Riabilitazione

Lesione della cuffia dei rotatori: anatomia e classificazione

Nel nostro studio di Legnano ci capita spesso di vedere pazienti che sono andati incontro ad una lesione della cuffia dei rotatori. Tali lesioni e i conflitti subacromiali sono tra le cause più frequenti di dolore e disabilità della spalla.

Il fisioterapista deve spiegare al paziente l’anatomia del complesso della cuffia dei rotatori che comprende i tendini di quattro muscoli: sopraspinoso, sottospinoso, sottoscapolare e piccolo rotondo.

La cuffia dei rotatori ha tre funzioni note: rotazione della testa dell’omero, stabilizzazione della testa dell’omero nella cavità glenoide con la compressione della testa rotonda nella fossa poco profonda e capacità di offrire equilibrio muscolare, stabilizzando l’articolazione gleno-omerale quando altri muscoli più grandi che incrociano l’articolazione si contraggono.

In fisioterapia è importante conoscere la tipologia della lesione. Le lesioni della cuffia dei rotatori possono essere classificate in acute e croniche, a seconda del tempo nel quale si instaurano, e in parziali (dal lato della borsa o dal lato dell’articolazione) o complete, in base alla profondità della lacerazione. Le rotture complete, a loro volta, possono essere classificate in base alle dimensioni della lacerazione in centimetri quadrati: piccole (0-1 cm2), medie (1-3 c cm2), grandi (3-5 cm2) o massive (>5 cm2). Tutti questi fattori, nonché il contesto demografico e medico del paziente, svolgono un ruolo determinante nell’impostare un programma di trattamento. Raccomandiamo un trattamento con un fisioterapista specializzato ed esperto piuttosto che un programma di terapia a domicilio.

Lesione della cuffia dei rotatori: riparazione chirurgica

La riparazione chirurgica di una cuffia dei rotatori lacerata viene eseguita nel tentativo di ridurre il dolore, mgliorare la funzione e ampliare il ROM (range di movimento). Il fisioterapista deve ben conoscere la tipologia di intervento poiché da essa dipendono le tempistiche di recupero e il percorso riabilitativo.

I pazienti che hanno subito un distacco del deltoide o un release dall’acromion o dalla clavicola (ad esempio riparazione aperta tradizionale della cuffia dei rotatori) non possono praticare contrazioni attive del deltoide per 6-8 settimane, per prevenirne l’avulsione.

La riparazione artroscopica della cuffia ha effettivamente una velocità di recupero leggermente inferiore, per la fissazione più debole della ricostruzione rispetto a quella di una procedura aperta. Una procedura mini-invasiva, che prevede un’incisione verticale nell’orientamento delle fibre del deltoide, consente contrazioni più lievi e precoci del deltoide. Indipendentemente dalla chirurgia utilizzata, in tutti i pazienti durante il percorso di fisioterapia devono essere rispettati i tempi biologici della guarigione dei tendini.

 

Lesione della cuffia dei rotatori: Trattamento

Vi sono diverse variabili che il fisioterapista deve tenere conto durante il percorso riabilitativo, ovvero la qualità del tendine, del tessuto muscolare e dell’osso perché ciò determina la velocità di progressione della riabilitazione. Un tessuto sottile, grasso o debole progredirà più lentamente di un tessuto eccellente.

I tessuti che coinvolgono le strutture posteriori della cuffia richiedono una progressione più cauta nel rinforzo della rotazione esterna. La riabilitazione dopo riparazione del sottoscapolare (struttura anteriore) deve invece limitare la rotazione interna contro resistenza.

La riabilitazione dopo la chirurgia della cuffia dei rotatori pone enfasi su una mobilizzazione immediata, una precoce ricerca della stabilità dell’articolazione gleno-omerale e un recupero graduale della forza muscolare. Per tutta la durata della riabilitazione deve essere evitato un eccesso di sollecitazioni sul tessuto in via di guarigione, alla ricerca di un equilibrio tra la spalla che recupera e la promozione della guarigione dei tessuti molli.

Obiettivi della riabilitazione

Gli obiettivi della riabilitazione che il fisioterapista deve avere bene in mente sono:

  1. Preservare l’integrità della cuffia riparata e non sollecitare mai troppo i tessuti in via di guarigione.
  2. Ripristinare un ROM passivo quanto più presto possibile e in sicurezza.
  3. Ristabilire un controllo dinamico della testa dell’omero, evitando l’elevazione compensatoria del moncone della spalla.
  4. Migliorare la forza dei rotatori esterni e ripristinare l’equilibrio tra i muscoli.
  5. Dare inizio all’abduzione contro resistenza e alla flessione una volta ristabilito l’equilibrio.
  6. Attenzione alle attività troppo aggressive.
  7. Recuperare l’uso funzionale della spalla con gradualità.
  8. Attivare i muscoli della cuffia con l’inibizione del dolore.

Nel caso di pazienti che hanno avuto una lesione della cuffia di tipo cronico e non acuto è indicato un programma di riabilitazione conservativa. L’intervento chirurgico in questa popolazione di pazienti è indicato per i pazienti che non rispondono al trattamento conservativo o che mostrano una lacerazione acuta su lesione cronica..

Per ulteriori informazioni o per prenotare una visita presso il nostro studio, non esitare a contattarci!

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