Shin splint dei corridori
Cosa si intende per Shin Splint?
Shin splint, o sindrome da stress mediotibiale, è un termine aspecifico utilizzato in fisioterapia per descrivere il dolore da sforzo nella gamba ed é abbastanza comune nei corridori. Si conoscono diverse condizioni specifiche che possono essere la causa di dolore all’arto inferiore indotto dall’esercizio, per cui il fisioterapista, attraverso un’attenta valutazione svolta durante l’anamnesi, deve identificare la causa e determinare se si tratti effettivamente di shin splint.
Anatomia ed eziologia della shin splint
Le ossa della gamba (tibia e perone) fungono da origine per i muscoli estrinseci del piede e della caviglia. I muscoli della gamba sono divisi e circondati dalla fascia crurale creando dei compartimenti che ne risultano sono rigidi in quanto a volume e per cui si possono anche verificare aumenti di pressione al loro interno. Il compartimento anteriore contiene i muscoli estensori, il tibiale anteriore, l’estensore lungo delle dita e l’estensore lungo dell’alluce. La parte posteromediale della tibia serve da origine per il tibiale posteriore, il flessore lungo delle dita, il soleo e la fascia crurale profonda.
L’eziologia dello shin splint non è ancora completamente compresa, ma di solito è implicato un sovrautilizzo o una lesione cronica del compartimento muscolare anteriore, della fascia, dell’osso e delle inserzioni periostali. La causa più comune di sindrome da stress mediotibiale è una periostite da trazione dell’origine del soleo o del flessore lungo delle dita. Fattori di rischio noti sono una pronazione eccessiva del tallone che il fisioterapista può correggere con l’uso del bendaggio funzionale.
Come diagnosticare una shin splint
Per la diagnosi di shin splint il fisioterapista dovrà andare a ricercare una storia di dolore ai due terzi distali della gamba in rapporto all’esercizio. Il dolore è localizzato nel compartimento anteriore nel caso di shin splint e nel margine tibiale posteromediale nel caso di sindrome da stress mediotibiale. Il dolore è prodotto da attività quali una corsa o una camminata prolungata e migliora con la riduzione dell’attività. Il quadro non comprende mai reperti nervosi o vascolari. Le radiografie sono negative, ma bisogna ricordare che nella prima settimana sono negative anche dopo una frattura da stress.
Per distinguere una frattura da stress da uno shin splint il fisioterapista andrà a palpare il margine anteriore della tibia. Se il dolore risulta puntiforme allora saremo davanti ad una frattura da stress, se invece il dolore si manifesta lungo una superficie più ampia saremo di fronte ad una shin splint.
Durante l’anamnesi devono essere esclusi sindrome compartimentale, zoppia neurologica o vascolare, anomalie muscolari, infezioni e tumori.
Trattamento
Nel nostro studio di Legnano riteniamo che il miglior trattamento per la shin splint sia la prevenzione. Infatti, il condizionamento a basso impatto e il cross training sono essere in grado di ridurne l’incidenza.
Quando però il paziente si presenta in studio con una shin splint conclamata, il dolore acuto viene trattato con il protocollo POLICE (Protection, Optimal Loading, Ice, Compression, Elevation) finché il sintomo non diminuisce. La corsa è da sospedere fino alla scomparsa del dolore. Lo shin splint anteriore viene trattato con un riscaldamento aggressivo e stretching, con particolare attenzione al complesso tricipite surale-tendine di Achille. I sintomi possono trarre beneficio anche da una riduzione del peso della scarpa e dalla corsa su superfici piane.
I sintomi possono anche rispondere a un bendaggio adesivo antipronazione e ortesi e alla corsa su superfici stabili e non inclinate. La chirurgia non è mai indicata nei casi di shin splint. Per la sindrome da stress mediotibiale resistente sono state suggerite la fasciotomia del compartimento posteriore profondo e la disinserzione dell’origine del soleo dalla corteccia tibiale posteriore.
Il programma di fisioterapia sottolinea lo stretching e il condizionamento. Le ortesi antipronazione venogono consigliate se il bendaggio adesivo riduce i sintomi. Qualsiasi causa di peggioramento, meccanica, anatomica o nutrizionale, deve essere trattata. Fondamentale nel protocollo di fisioterapia è l’autodisciplina del paziente, che deve evitare di correre finché il dolore non sia completamente sparito. Per il mantenimento del fitness verranno suggerite attività alternative quali cyclette e nuoto. Le fasi della riabilitazione sono di durata variabile, che dipende totalmente dalla risoluzione del dolore al carico e durante la corsa. Nel protocollo viene data speciale considerazione all’estensibilità, con particolare attenzione al complesso tricipite surale-tendine di Achille per lo shin splint anteriore e al soleo per la sindrome da stress mediotibiale.